UN ITALIANO IN LIBIA

 


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La notizia di oggi è che il candidato premier del centro sinistra italiano Pier Luigi Bersani è andato in visita ufficiale in Libia, per rilanciare l’Italia nel Mediterraneo. Ma quali sono le notizie che arrivano invece dalla Libia? Da maggio di quest’anno le organizzazioni internazionali si stanno occupando di questo paese, poiché la situazione dei diritti umani, rispetto a quando c’era Gheddafi, non è affatto cambiata. Per prima Amnesty International ha denunciato l’accordo semi-segreto del governo Monti con le autorità libiche sull’esternalizzazione del controllo dell’immigrazione, cioè a dire un trattato che affida esclusivamente ai paesi di partenza o di transito il compito di fermare i flussi. Quando questi compiti sono nelle mani di governi, come quello libico, che ai migranti irregolari, rifugiati e richiedenti asilo riservano detenzioni arbitrarie e prolungate, pestaggi, stupri, sembra chiaro il gioco mostruoso dei governi democratici che supportano la violazione dei diritti umani non si è ancora concluso.
 
 

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La settimana scorsa Save the Children Italia denunciava la situazione che si è creata al Centro di primo soccorso e accoglienza di Lampedusa in seguito agli sbarchi dalla Libia degli ultimi giorni, in particolare ci sono 123 minori non accompagnati tra i 12 e i 17 anni, più tanti altri piccolissimi con le loro madri, che si trovano stipati in spazi ridottissimi e in condizioni igieniche discutibili. Questo perché, come sempre, non si trovano luoghi adatti per poter accogliere queste persone, cosa che rivela l’assenza, come da tradizione italica, di una strategia complessiva sulla dimensione dell’accoglienza ai richiedenti asilo, come auspicano i trattati internazionali. In questo contesto emergono i racconti dei migranti agli operatori di Save the Children Italia e dell’Unhcr, secondo cui la situazione in Libia peggiora di giorno in giorno, dove soprattutto i cittadini provenienti dall’Africa sub-sahariana, subiscono violenze e soprusi: dal lavoro non pagato all’incarcerazione con richiesta di riscatto per essere liberati.
 
 
 

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Forse sarebbe il caso avvertire Bersani che prima di rilanciare l’Italia, nel Mediterraneo ci sono da difendere e garantire i diritti umani, così, tanto per differenziarsi dal passato prossimo. Ma forse questa è un’aspettativa troppo alta per la classe politica di questo paese, che sia di destra o di sinistra. O forse è anche una qualità della sinistra di governo non occuparsi tanto di diritti umani visto che nella Francia di Holland Amnesty International ha redatto un rapporto sugli sgomberi, che colpiscono ogni anno migliaia di rom, e che continuano ad essere perpetrati, come faceva Sarkozy, in spregio ai precetti del diritto internazionale.
 
 
 

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