Foto PeaceReporter
Negli ultimi giorni è
rimbalzata sui giornali una notizia, elaborata nelle pagine di cronaca estera,
come se fosse un esempio da scuola di giornalismo, del tipo “l’uomo che morde
il cane…” La notizia in questione era la seguente: “il Presidente dell’Uruguay
Josè Mujica, rinuncia al novanta per cento del suo stipendio, equivalente a circa
10000 euro mensili, per donarlo ai poveri del suo paese”. Per un popolo
fondamentalmente indolente come quello italiano, una notizia come questa fa
semplicemente spuntare il sorriso, tanto sembra incredibile. Quando Mujica,
qualche mese fa offrì ai senza fissa dimora parte del Palazzo presidenziale,
nel forum on line della rivista “frontierenews.it” c’era chi non ci credeva, chiedendo
di verificarne le fonti…
In realtà il modo di
gestire il potere da parte di Mujica pone l’accento su una categoria diversa da
quella del sorriso o della diffidenza: la sostenibilità stessa del potere. La
storia di questo Presidente è la storia di un paese martoriato dalle ingiustizie
sociali prima e dalla dittatura militare poi. Mujica come uno dei capi dei Tupamaros, nome di battaglia Pepe,
si potè opporre solo alla prima, poiché nel ’73, quando la giunta militare prese il potere,
venne arrestato insieme ai principali esponenti del movimento guerrigliero. Restò
in carcere, in una terribile situazione detentiva, tra torture fisiche e
psicologiche, fino all’84 quando venne
ristabilito il sistema democratico. Da allora in Uruguay non si è ancora
conclusa la "resa dei conti" con gli esponenti della dittatura, poiché vennero
tutti amministiati, ma le cicatrici rimangono ancora,
soprattutto sulla pelle delle famiglie dei desaparesidos.
Con la nascita del
Frente Amplio, Mujica entra nei palazzi del potere, nel 2005 diventa ministro
sotto la presidenza Vazquez, poi senatore, e nel 2009 viene eletto Presidente, poiché,
si dice, è uno di quelli che sa parlare con la gente, cioè è uno di quelli che ha
come missione rispondere ai bisogni delle persone, quando soprattutto hanno la necessità di migliorare le proprie condizioni. Ma nel
frattempo l’Uruguay che paese è diventato? Un paese dove le coppie omosessuali
possono adottare bambini che, a prescindere di come la si pensi a tal proposito,
è un segnale di attenzione alle cosiddette minoranze. E’ un paese dove in nove anni
si è passati da un tasso di disoccupazione del 20 ad uno del sei percento. E’
un paese dove una crescita di investimenti stranieri, dove una specifica
politica espansiva in campo agricolo e forestale, dove uno generale sviluppo
economico, hanno determinato un miglioramento delle condizioni del popolo che
non ha eguali nella storia di questo paese.
Il gesto di Mujica non è dunque un
atto da uomo che morde il cane, ma una modo di intendere la Politica nel suo
vero senso etico, cioè quello di fare il bene del popolo e migliorare le sue
condizioni. E’ chiaro che in un paese come l’Italia, un cittadino medio che
legge questa notizia non può che pensare che sia falsa, ma non è falsa è
semplicemente l’applicazione del vero significato di “Democrazia”, e questo, pensa
un po’, succede proprio in sudamerica…
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